Il costume di Pieve Tesino si affonda nella storia della popolazione come una tradizione le cui radici si perdono nei secoli, brano vivo nella pagina umana di questa gente. Nasce con il gusto del bello e della sobrietà degli alpigiani, ne addolcisce le linee, comunica calore, viene tramandato di generazione in generazione con la fierezza di chi conosce l’attaccamento alla propria terra; scompare definitivamente sotto l’incalzare di una mentalità, che ha finito col togliere barriere valligiane, distruggendo la saporosità di un’acconciatura in nome di uno stile nuovo che si è fatto strada anche in questa conca come nelle valli più remote della nostra regione.
Capita spesso, entrando nelle case di Pieve Tesino, ed in particolare nelle stanze da letto chiamate un tempo “stue”, unico locale riscaldato con le monumentali stufe in “ole”, di ammirare i grandi quadri appesi alle pareti, raffiguranti gli antenati del casato, vestiti del tradizionale ed antico costume tesino. I più recenti, con ingrandimenti fotografici; quelli più addietro nel tempo, con ritratti ad olio o a pastello.
Comunque bellissimi, colorati con cura e venerazione a ricordo delle generazioni passate.
Nel guardare questi quadri, resta impresso a prima vista il particolare della vestizione dei personaggi ritratti, ossia, come qui si dice, del costume indossato dall’uomo e dalla donna.
Se quello dell’uomo ci propone, in linea di massima, un richiamo ai costumi valligiani altoatesini, quello della donna, invece, è del tutto originale, minuzioso nelle sue componenti, ricco di gioielli, fregi, ritenuto senz’altro uno dei più belli e caratteristici delle Alpi.
Si deve ammettere che non si può affermare decisamente l’esistenza di un costume maschile, soprattutto per il fatto contingente, storico, tipico di Pieve Tesino ottocentesco, dove gli uomini validi ed intelligenti, oltreché arditi, hanno intravisto nel commercio ambulante delle stampe remondiniane la fonte di una ricchezza, che aveva costituito di Pieve Tesino, il centro commerciale, finanziario ed economico più progredito della conca tesina; di qui l’influsso “internazionale”, un accostamento cioè di capi di vestiario che risentono di influssi valligiani e del nord, specie dell’Olanda e della Francia rivierasca.
Da un’eccezionale raccolta di disegni e schizzi della Pieve anno 1855, qui lasciata da un anonimo francese, dove i ritratti di personaggi maschili pievesi balzano ancor oggi nella nitidezza dei contorni, nelle sfumature caratteriologiche tipiche di ciascuno, ci danno modo di poter fissare almeno dei punti fondamentali riguardanti la moda maschile di centocinquanta anni fa.
L’antico costume delle donne di Pieve Tesino è stato di moda, possiamo dire, fino allo scoppio della Iª Guerra Mondiale (1914-1918), quando cioè la gente tesina dovette lasciare, in massa ed entro poche ore la propria terra per il lungo e travagliato esilio, cagionato appunto dalle contingenze belliche del momento.
Fu in tale occasione che i corredi delle donne vennero in gran parte lasciati sul posto ed andarono perduti. Nel dopoguerra il costume andò man mano scomparendo e solo le donne anziane continuarono ad indossarlo fino alla tomba.
Nacque così, all’inizio degli anni ’30, l’istituzione del Gruppo Folkloristico di Pieve Tesino, il quale raccolse l’antica usanza, mantenendo e portando avanti nel tempo le sue singolari caratteristiche e la sua tradizione.
Un’istituzione, quindi, che sin dalla sua nascita ha svolto notevole attività nel campo culturale ed in quello del folklore, partecipando alle moltissime manifestazioni programmate non solo nell’ambito locale, del Trentino Alto Adige, ma anche nelle altre regioni italiane e all’estero.
Dell’antico costume, fanno parte anche gli antichi balletti con relativa musica originale. I balli sono nove; anche qui piace ricordarne le rispettive denominazioni:
- La Paris
- La Paris Variata
- La Stiriana
- La Monfrina
- El Scarparo
- La Bucovina
- La Menestrina
- El bal de la S'ciafa
- Biondina